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lunedì 5 marzo 2007

L'America che pensa che sia "OK" sopravvivere sbattendo in prigione una persona su 100




I 10,9 miliardi di dollari del piano di costruzione per le prigioni del Governatore Schwarzenegger saranno pagati soprattutto con "Lease Revenue Bonds" (Fabbricazioni sui profitti).

1) 5,5 miliardi per "Jails" locali di contea ed impianti per giovani: 45 mila posti letto aggiuntivi per Jails e 5.000 per giovani.

2) 4,4 miliardi per prigioni di Stato: 16.238 nuovi posti letto, da 5 a 7 mila letti per trasferimenti, una nuova sede per istruzione, ed un braccio della morte più moderno per San Quentin.

3) un miliardo per impianti per la salute fisica e mentale dei prigionieri. (fonti :Usa ToDay; The Fresno Bee)

Qualcuno ha detto che in America, o meglio, negli Stati Uniti d'America, è tutto più grande. Ed è proprio vero, anche per fenomeni come il sovraffollamento carcerario. Io mi trovo nella posizione più fortunata (o dovrei dire sfortunata?) per testimoniarne la sconcertante "grandezza"; sconcertante, perlomeno, a un osservatore europeo: negli States gli articoli a riguardo non raggiungono neppure le prime di copertina. Il mio palco preferenziale, si chiama Avenal State Prison ed è un Istituto di Pena con piu di 7.000 ospiti, sovrappopolato al 240%, costruito in uno dei ridenti deserti delle "Valleys" interne Californiane. Per una volta il Texas, che vanta di solito i primi posti nei records di grandezza americani, arriva secondo con una popolazione carceraria di circa 169 mila prigionieri. Al primo posto trionfa la California di Arnold (Terminator) Schwarzenegger, con circa 174 mila prigionieri nel suo circuito di 33 istituti di pena, disegnati per accogliere meno di 100 mila prigionieri. Il totale di prigionieri in custodia nelle prigioni statali federali degli Stati Uniti d'America raggiunge l'impressionante numero di 1,5 milioni: circa lo 0,5% della popolazione USA (1 persona su 200). Se aggiungiamo i prigionieri in custodia nelle "Jails" di Contea (per trasgressioni minori o in attesa di giudizio) la percentuale sale tremendamente per avvicinarsi allo 1% della popolazione (1 persona su 100). Volete un facile termine di paragone? La popolazione carceraria italiana consisteva, fino allo scorso anno, nello 0,1% della popolazione nazionale, e il recente "indultino" l'ha ridotta allo 0,05%, un ventesimo del fenomeno da record statunitense. Fortunatamente ... le amministrazioni USA stanno gia valutando piani per affrontare l'emergenza. Quella della California, per esempio, sta "affittando" posti letto da altri Stati e sta trasferendo prigionieri verso gli stessi. Per il lungo termine la soluzione è molto più solida, più di 10 miliardi di dollari per costruire nuove prigioni e prepararsi al superamento della soglia dell'1%. C'è qualcosa di profondamente sbagliato in una società che pensa che sia "OK" sopravvivere sbattendo in prigione una persona su 100 e che si prepara persino all'aumento di questa percentuale facendo "più spazio"!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, Carlo. Ti scrivo da Milano e, grazie a Katia, sto seguendo come posso la tua situazione.
Come è la tua giornata? Cosa pensi delle carceri in generale?

webmaster ha detto...

Giovanni, domani stampo il tuo commento e lo mando a Carlo, se vuoi puoi anche scrivere direttamente a lui
Katia

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
webmaster ha detto...

L'indirizzo di Carlo:
Carlo Parlanti F25457
350-2-36L Po Box 9
Avenal, CA 93204
USA

fai una ricerca in google, trovi il suo sito se non lo hai ancora visitato e puoi scrivermi su katia@carloparlanti.it

Anonimo ha detto...

Ho letto l'articolo sulle prigioni.
Trvo interessante il modo d'analizzare la questione. In particolare dove scrivi "OK" se incarceriamo 1% della popolazione.
Da noi, in Italia, dove la carcerazione è solo la ventesima parte che negli USA la gente comune si sente carcerata dalla realtà di una insicurezza diffusa.
Gli statunitensi si sentono liberi normalmente?

Agnesina Pozzi ha detto...

Ho trovato molto bello questo blog e l'iniziativa. Suppongo quindi che da qualche parte nel carcere di Avenal c'è la possibilità di usare un pc oppure non ho capito. I complimenti a chi lo ha realizzato e per te, Carlo, lo sai, il mio impegno personale e professionale. Un bacio a te e ai tuoi compagni di sventura. Agnesina

Anonimo ha detto...

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